il mio pensiero

La magia di un oggetto raku inizia ancora quando tieni tra le mani un pezzo di argilla e stai pensando a cosa realizzare. La materia prende forma tra le mani e la mente corre attraverso fantasie da concretizzare ... smalti, cristalline, fuoco. Dopo la smaltatura del pezzo, finalmente "la cottura" ... e qui si apre un nuovo momento, fatto di pensieri, osservazione e tecnica, perché un pezzo finito è la somma di tutte queste cose. Cuocere un oggetto con la tecnica raku è un'esperienza unica, coinvolgente, sempre diversa di volta in volta. Un'esperienza che infonde molta energia, grande entusiasmo e gioia. Il raku è un'arte che affascina e coinvolge sia l'esecutore che lo spettatore. Un oggetto in raku trasmette al tatto sensazioni diverse come calore, mistero, unicità e sembra raccontare attraverso i giochi di colore e fumo la sua storia.

domenica 8 dicembre 2019

IL RAKU DOLCE E LE TERRE SIGILLATE


Nella ceramica mi hanno sempre intrigato le superfici "nude"... Trovo che visivamente trasmettano morbidezza e al tatto rimandino una piacevole sensazione, perché sono lisce come uno specchio ma non fredde.


Quest 'estate quindi ho preparato alcuni pezzi in gres per sperimentare questa tecnica a me nuova.



I punti fondamentali per una buona riuscita del lavoro sono la perfetta levigatura a crudo della superficie, la preparazione delle terre decantate, l' applicazione dei vari strati delle stesse, che dovranno essere stese nella giusta sequenza, la cottura del biscotto che non deve avere una temperatura troppo alta per permettere alle terre sigillate di lavorare bene durante il processo del raku dolce e in ultimo la temperatura del raku che deve avvenire entro i 620/650 gradi. Anche la segatura ha la sua importanza, deve essere sottile e umida.





Fare il raku dolce insomma non è proprio una passeggiata. Ci sono infatti una serie di cose  da tenere ben presenti per una buona riuscita del tutto! Ho cercato di mettere bene a fuoco tutti i passaggi e ho fatto la cottura.  Il risultato mi ha molto soddisfatta e adesso la voglia è quella di continuare e andare avanti.... È il bello della ceramica, non c 'è mai fine 😀









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